Pubblicato nel n. 4\2020
Lo scritto è stato sottoposto, in forma anonima a blind peer review
Abstract.L’Autore esamina una sentenza della Suprema Corte, la quale conferma la condanna per maltrattamento aggravato dall’evento-morte a carico di tre bracconieri. In particolare si rimprovera ai cacciatori di avere lasciato agonizzare un capriolo sul cassone del proprio furgone, dopo averlo ferito, senza dargli il colpo di grazia, così sottoponendolo a sevizie e sofferenze inutili. L’Autore prende spunto dalla sentenza per criticare la tesi, richiamata incidentalmente dalla pronuncia, secondo la quale il reato di maltrattamento di animali tutelerebbe il sentimento (umano) per gli animali.
Abstract.The author deals with a sentence of the Corte di Cassazione, which confirms the conviction of three poachers for the crime of mistreatment of animals, aggravated by the death. In particular, hunters are reproached for having let a roe deer agonize, after having wounded it, without giving it the final blow, thus subjecting it to unnecessary torture and suffering. The Author takes a cue from the sentence to criticize the thesis, incidentally referred to by the ruling, according to which the crime of mistreatment of animals would protect the (human) feeling for animals
Parole chiave: maltrattamento di animali.
Key Words: mistreatment of animals