Pubblicato nel n. 2\2019
Lo scritto è stato sottoposto, in forma anonima a blind peer review
Abstract. La nota intende inquadrare il problema della identificazione della natura cronologica della contravvenzione di cui all’art. 279, comma 2 d.lgs. 152/06 all’interno della vigente cornice sistematica evidenziando insieme ambiguità e contraddizioni dell’attuale assetto normativo che non realizza appieno le esigenze di tutela legate alla repressione dei fatti di inquinamento atmosferico
Abstract. The case note intends to frame the problem of identifying the chronological nature of the offense referred to the art. 279, paragraph 2 of Legislative Decree 152/06 within the current systematic framework, highlighting together ambiguity and contradictions in the current regulatory framework that does not fully realize the protection requirements linked to the repression of atmospheric pollution.
SOMMARIO: 1. L’impatto della legge n. 68 del 2015 in ordine alla dimensione temporale dei nuovi delitti ambientali- 2. Istantaneità e permanenza: una distinzione problematica rispetto alla lesione dei beni ambientali. L’ambigua conclusione della S.C. sul caso Eternit- 3. La causalità cumulativa nei processi per inquinamento e/o disastro ambientale - 4. La dimensione temporale del reato secondo il modello classico (istantaneità vs permanenza)- 5. La peculiare dimensione cronologica dei reati omissivi propri- 6. Il reato di superamento dei limiti di emissione in atmosfera: chiavi di lettura per definirne la natura temporale - 7. La fattispecie nel quadro della repressione dell’inquinamento atmosferico- 8. La dimensione temporale della violazione dei limiti di emissioni- 9. La descrizione del fatto in termini cronologici ed esigenze di tutela: un confronto con la casistica di inquinamento idrico a carattere discontinuo - 10. Conclusioni.
Parole chiave: inquinamento atmosferico; istantaneità; permanenza
Key words: air pollution; instantaneity; stay
visualizza nel fascicolo n.2\2019
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