Pubblicato nel n. 3\2019
Lo scritto è stato sottoposto, in forma anonima a blind peer review
Sommario: 1. La creazione di un sistema penale di protezione ambientale e la risposta della normativa europea: l’origine delle BAT - best available tecniques - 2. Definizione e contenuti delle BAT: il processo di Siviglia - 3. Prime considerazioni sulla responsabilità penale del gestore tra limiti emissivi legali e migliori tecnologie disponibili - 4. La gestione degli impianti inquinanti in violazione delle prescrizioni amministrative. Difformità tra parametri emissivi nazionali e parametri (più cautelativi) europei. Il caso del disastro ambientale e sanitario cagionato dai fumi nocivi della Tirreno Power - 4.1. (segue) Le motivazioni del Gip di Savona nella ricostruzione della responsabilità penale del gestore - 5. L’irrilevanza del rispetto dei valori-soglia di emissione nel caso Ilva di Taranto. Criticità dell’esegesi panpenalista della clausola «abusivamente» intesa come qualità di una condotta tenuta in violazione di norme di principio - 6. (segue) L’impossibilità di considerare il principio di precauzione fonte di obblighi cautelari nella prospettiva del ‘nullum crimen, nulla poena sine culpa’. L’irrilevanza delle BAT nella ricostruzione processuale del comportamento colpevole del gestore; - 7. (segue) L’osservanza della regola precauzionale specifica esclude la colpa generica ‘residua’ del gestore: una possibile soluzione tra Testo Unico Ambientale e principi costituzionali.
Parole chiave: ambiente, principio di precauzione, obblighi cautelari
Key words: environment, principle of precaution, cautionary obligations
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